lunedì 11 maggio 2009

10 Maggio

Unico fiore in una distesa ampia ma allo stesso tempo deserta,
Unico punto vitale in un terreno scarno di vita,

Non si direbbe, verrebbe da chiedersi come puoi resistere nella tua fragilità?

Come puoi proteggerti e allo stesso tempo proteggere la vita che conservi in te?

Domande troppo grandi a cui nessun essere vivente è consentito rispondere,

Hai visto il vento, la pioggia, le stagioni che si alternano come il giorno e la notte,

E tu sei rimasta li, i tuoi petali non sono appassiti,

Continuano a brillare di luce, proprio come acqua cristallina colpita dai raggi del sole,

E tu sei rimasta li..

Mentre il tuo gambo si faceva sempre più robusto per resistere alle intemperie,

Mentre attorno a te la natura regalava alla terra i suoi nuovi frutti..

Ora siete in molti a spartirvi quel pezzo di terreno un tempo arido,

Fiori di tutte le specie; rose, crisantemi si confondono in un omogeneità spontanea,

La luce che ora ricopre questa distesa è come un arcobaleno dipinto da un bambino,

Complicato... Tra tutti questi colori, ora, è facile confondersi,

Ma, nonostante questo,è facile trovarti tra tutti..

Il colore che doni ti rende perfetta e semplice nella tua unicità,

Il colore che sai donare alla mia vista mi fa rendere conto che sei sempre stato tu il fiore più bello...

sabato 2 maggio 2009

Ne Ho La Conferma: L'Italia E' Proprio Nella Merda...










































Non C'è Più Niente Da Fare......

sabato 25 aprile 2009

Cuore


Se potessimo contare i battiti che separano la tua vita dalla mia

Non basterebbe restare zitto in una angolo ad ascoltare

Non basterebbe accostare l'orecchio per cogliere quella vibrazione

Dolce ma forte allo stesso tempo, come note di violino

No, non basterebbe, non servirebbe, nemmeno Dio potrebbe

Quello che ci separa non lo si può scandire, non posso porre un limite

Quello che ci separa è forza che sa infondere in me ogni tuo battito, inarrivabile

Ci sono battiti e battiti come ci sono uomini e uomini

Ognuno porta con se un cuore, persino gli inetti

Ma vedi, c'è chi usa il cuore per vivere e chi per infondere la vita

Chi per amare solamente se stesso e chi per amare il prossimo

Questo è quello che divide l'uomo dall'inetto

Questo è quello che divide il cuore dal vuoto dell'anima

Anima appunto, se l'essenza del tuo essere si potesse misurare

Neanche il più dotto scienziato saprebbe dare un valore che si accosti alla realtà

E come biasimarlo...

Un altro battito, un altro battito... Non potrai mai fermarti

Ormai anche il più giovane albero conosce la tua melodia

domenica 19 ottobre 2008

Una Lunga Assenza...

Ogni tanto fermarsi non è un male, mollare tutto e tutti per ritrovare una parte di te stesso che hai perso in un momento della tua vita che non ricordi.
E' passato del tempo dal mio ultimo intervento su questo blog e mi sento cambiato da un anno a questa parte. Non lo so cosa ci sia di diverso ma ora ho un qualcosa in più che faccio fatica a spiegare, mi sono rimontato e ricostruito, ho lasciato cose del passato per prenderne di nuove dal presente. Ho fatto chiarezza nella buio, ho acceso la luce che avevo dentro per vedere oltre. Ho visto il mondo da un altra prospettiva imparando ad apprezzare anche i lati più tristi.
Diciamo che ho imparato diverse cose, non credo di aver scoperto come gira il mondo ma credo di aver capito per lo meno come giro io.

  • Ho imparato ad amare il silenzio perchè è l'unico momento in cui posso ascoltare me stesso.
  • Ho imparato che è piacevole leggere un buon libro.
  • Ho imparato che amare gli altri serve a poco se prima non ami te stesso.
  • Ho imparato che le parole non dette sono quelle più brutte da ricordare.
  • Ho imparato che chiedersi il perchè di tante cose non porta da nessuna parte, meglio vivere a un livello piu basso.
  • Ho imparato a sorridere invece di lasciarmi trascinare dalle preoccupazioni.
  • Ho imparato che il pop-stopper lo puoi fare anche con le calze della nonna.
  • Ho imparato che ognuno la vive a suo modo e per convivere bisogna adattarsi.
  • Ho imparato che quando vai in un posto nuovo non c'è la carta igenica nel caso ti dovesse scappare da cagare.
  • Ho imparato che pensare per se stessi non è egoismo se lo fai per il tuo futuro.
  • Ho imparato che ognuno di noi è fatto da tanti se stesso.
  • Ho imparato che i 4 salti in padella findus sono già pronti.... Basta solo scaldarli.
  • Ho imparato che ci sarà sempre qualcuno pronto a giudicarti per la paura di giudicare se stesso.
  • Ho imparato a non vergognarmi per una lacrima; è da stupidi nascondere le proprie emozioni.
  • Ho imparato che se hai un sogno devi trovare il modo per realizzarlo e per sentirti realizzato.

sabato 19 aprile 2008

Il Gesto Inequivocabile Per Richiedere Uno Spritz

Nello spot Aperol Spritz due ragazze in auto vengono bloccate da una folla di ragazzi radunati per il rito dell’aperitivo. La ragazza dai capelli rossi presa dall’entusiasmo che il raduno festante trasmette esce dal tettuccio dell’auto e fa un gesto inequivocabile per richiedere uno Spritz. In men che non si dica tutta la folla inizia a fare il gesto e a chiedere Spritz.


Questo è quello che racconta l'ultima pubblicità del ormai famosissimo e bevutissimo Aperol Spritz.
Una cosa, però, più delle altre mi ha colpito di questo spot (oltre alla ragazza rossa); ed è il gesto inequivocabile per richiedere uno spritz.

Poniamo questa situazione:
  • Piazza colma di gente
  • Persone assetate e vicino al bancone (pallini verdi)
  • Persone assetate ma lontano al bancone (pallini rossi)
  • Il giallo è il vostro barista preferito
Non è un caso che abbia scelto 2 diversi colori; quello verde indica le persone che hanno una possibilità maggiore di ordinare al banco e quelli rossi posti in lontananza che, assetati, vorrebbero ordinare.

Come credete che questo influenzi sul consumo di spritz aperol??

Beh, di un potenziale di 100 persone (numero ipotetico) che potrebbero ordinare da bere solo quelle vicino al bancone risultano più facilitate e quindi propense a spendere. Le restanti persone, poste lontano dal bancone e di colore rosso, si ritrovano in una situazione dove vorrebbero ordinare ma c'è troppa gente da sorpassare prima di arrivare al banco

Come credete che quelli dell'Aperol tentino di risolvere il problema??

Semplicemente inventando " il gesto inequivocabile per richiedere uno spritz ", affinché anche le persone più lontane possono ordinare direttamente al barista o ad un amico posto vicino al bancone.
Il fatto che il gesto si ritenga inequivocabile mi fa pensare che sia il modo migliore per ordinare uno spritz dalla media distanza..


E se io volessi uno spritz senza ghiaccio??????????


sabato 12 aprile 2008

Come Nasce Una Scorreggia?


Come nasce una scorreggia?

Questo è quello che chiede un curioso lettore a Google che, per pura casualità, lo ha avviato verso il mio blog...
All'epoca non esisteva un post che trattasse di un argomento cosi vasto e intrigante come la flatulenza quindi, per ovviare al tutto, mi sono dovuto informare e come se non bastasse ho dovuto passare gli ultimi due mesi della mia vita a chiedermi il perchè di una scorreggia...

Per iniziare volevo dare spiegazione del funzionamento della scorreggia al gentile lettore:

Il gas intestinale è formato al 90% da cause esogene ( ingerita attraverso il naso e la bocca ) e al 10% da cause endogene (gas prodotto nel tratto digestivo). I gas endogeni sono generati come un sottoprodotto della digestione di certi alimenti. I cibi che provocano flatulenza sono solitamente ricchi di carboidrati complessi (specialmente oligosaccaridi come l'inulina) e comprendono fagioli, latte, cipolle, patate dolci, scorze di agrumi, formaggio, castagne, anacardi, broccoli, cavolo, carciofi, avena, lievito presente nel pane, ecc. Un' eccessiva flatulenza provoca motilità intestinale e quindi feci liquide.

Questo per farvi capire che questo è un blog serio e non che non siamo qui a parlare di cacca solida ma di un argomento puramente spirituale.

Chiusa la parentesi "intellettuale" andiamo oltre e cominciamo a parlare di quello che si può trovare in wikipedia sotto il termine "Flatulenza"

LA FLATULENZA NELLA LETTERATURA, NELL'ARTE, NEL COSTUME

In molte culture, la flatulenza è vista come imbarazzante e scortese; ciò è anche dovuto al fatto che si tratta di un argomento tabù, e quindi un soggetto naturale per il cosiddetto toilet humour. È il motivo per cui, in molti ambiti, ci si sforza di trattenere un peto in pubblico, assumendo posizioni tali da occultarne eventualmente il rumore e l'odore.



La flatulenza può essere considerata comica dalla gente, a causa sia del suono sia dell'odore prodotto. È pratica goliardica e cameratesca, diffusa soprattutto tra gli adolescenti, il dare fuoco ai peti.




STENDIAMO UN VELO PIETOSO.....

È curioso che in condizioni di privacy, un certo numero di persone prova piacere nell'annusare l'odore della propria flatulenza (petofilia).


LETTERATURA E ARTE

Nel monologo Sesso con Luttazzi, il comico satirico Daniele Luttazzi elenca i 5 fatti poco noti sulla scorreggia:
  1. Forse non ci avete mai pensato, ma attenzione: le scoregge sono merda senza massa. [...]
  2. Esistono cinque tipi di scoregge: quella sonora e piena, quella doppia, quella sottile e compressa tipo Solex, quella umida o autunnale (che alla fine ti brucia anche un po'detta altresì "vessina") e quella larga e soffice. Le donne producono di solito scoregge umide.
  3. Più silenziose sono, più puzzano. E questo chiunque abbia fatto un campeggio in vita sua, lo sa. [...] Lo conferma l'esperimento di Carnap: se si fa una scoreggia rumorosa in una stanza insonorizzata, puzza di più.
  4. Le scoregge degli altri fanno cattivo odore, le tue invece no. Puzzano sempre giuste. Ne fai una (pròot!), la annusi (sniff), e dici: «Mmm, però!»
  5. Le scoregge hanno un'identità. Se due persone sono a letto, e una delle due scoreggia, tutte e due sanno chi è stato..

domenica 24 febbraio 2008

Il KING Del Ferro Da Stiro....

A volte la vita ti mette di fronte a delle imprese personali a dir poco impensabili..
Esistono degli oggetti definiti dall'uomo "oggetti mistici", oggetti indefiniti provenienti da un altro mondo con delle funzionalità impensabili..

Sono i tipici oggetti che li vedi ma non vuoi sapere come funzionano; li vedi e li colleghi soltanto alla figura femminile tanto da farti pensare che quell'oggetto non sarà mai affar tuo...

La pensi cosi ottimisticamente fino a quando la figura femminile un bel pomeriggio di sole e temperatura primaverile viene a mancare e per te arriva il famigerato "giorno della resa dei conti", il giorno in cui devi toccare con aria schifata quell'oggetto e capire come funzioni l'abbinamento ferro da stiro - roba da stirare.

Un attimo di preoccupazione iniziale che culmina nel primo contatto e capisci subito che per le mani hai un potere impensabile per un misero uomo.



Noti immediatamente che se non attacchi la presa della corrente il gioco non può andare avanti quindi prendi di pugno la situazione e ti attivi con un nodo in gola che sembra che un pantegana abbia deciso trasferirsi da te senza avvisarti un attimo prima...

La prima cosa che puoi pensare in quel momento é: "E Adesso???"
E adesso, nel tempo di asciugarti il sudore, il tuo ferro scotta più del sole fuso con un vulcano in eruzione ed è allora che capisci che per quanto calda sia una cosa nulla è più caldo del tuo ferro da stiro..
Vorresti staccare tutto e gettarti dalla finestra per non avere più modo di guardare quella cosa rovente ma, se devi scegliere fra tutto lo schifo, opti per lottare ancora perché quei pantaloni sono talmente stropicciati che a confronto una pagina di quaderno arrotolata è liscia come il culo di un bambino appena nato.

Arriva il momento: o tu o il ferro da stiro, o i pantaloni o uscire in mutande...
Prendi i pantaloni e li butti con aria sicura sulla famigerata "tavola da stiro", prendi in mano il ferro e procedi:

Una passata...
Due passate.....
Tre passate...................

E' alla terza passata che diventi "il KING del ferro da stiro".. E' alla terza passata che ti lasci andare a getti di vapore con il pulsantone "getto di vapore", è alla terza passata che scopri che il ferro da stiro può essere meno caldo soltanto girando la "rotellina del caldo", è alla terza passata che ti fai un baffo della piega del tuo pantalone, e alla terza passata che concludi questo:


Devi essere un vero HERO per diventare il KING del ferro da stiro